Il gruppetto compatto entra nello stretto vicolo di Bucarest .
Hanno l’aria baldanzosa dei vent’anni e lo schermo protettivo delle macchine fotografiche al collo.
Ognuno con un criterio appena sbozzato di stile, ognuno con una più o meno accertata idea di visione.
A 25 anni Rimboud aveva già smesso, Mozart era in pensione e Maradona aveva segnato con la mano all Inghilterra. Ma da noi a quaranta sei un giovane artista.. quindi c’è tempo
Avanzano nel vicolo gitano intimiditi e spavaldi. Le vecchine eterne sedute sui gradini sorridono beffarde. il sorriso della Pizia, di Cassandra, di Andreotti.
Sorridono presaghe.
Io guardo i ragazzi che poggiano le macchinette in terra e fotografano. I ragazzini accorsi a frotte si sono fatti belli.I maschietti con la scriminatura da un lato. Le ragazzine con i sandaletti con gli strass ed un accenno di trucco.. Io guardo le macchinette, non si sa mai…

Giampaolo resta il mio preferito. La maglietta eternamente sporca di sugo e la TAC del suo cervello a portata di mano. Insuperabile.
“Non ti ricordi di me , Angelo?”
Romina aveva i capelli fucsia e la cabrio metallizzata; o forse era il contrario?
Lorenzo arrivava pieno di Whiskey e psicofarmaci ed urlava alla classe che nonostante tutto era il migliore ( ed oggi, solo oggi, te lo posso dire che era vero)
Elena aveva avuto una sorella troppo magra e riempiva il mondo fotografando dolci ragazze rubiconde, mentre Riccardo lo riempiva di quelle parole che il padre inventore non aveva ascoltato.
Nando invece di parole era privo. Tranne che in Agosto, quando si ritrovava a Perugia con gli amici di questo strano gruppo silenzioso.
Barbara era di un’altra scuola ma non fa niente. Dormiva con l Hasselblad nascosta nel sacco a pelo in uno squat alla periferia di Parigi che condivideva con spacciatori magrebini.
Ashley aveva solo 22 anni e gli occhi più grandi del cielo quando si è sposata in Texas ed il ragazzo dovette vendere il fucile per comprare gli anelli.
Di Giovanni non ricordavo mai il nome. Lui mi disse”lo ricorderai quando lo leggerai sui giornali” .effettivamente lo ritrovai sulla copertina di una rivista , qualche anno dopo.
Ora me lo ricordo.

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Marco vive in Africa da sempre ed è l’orgoglio della scuola. Le sue foto di reportage riempiono la vista ed il cuore. Chris invece sta a Timor est da quando si è diplomato
Lavora con i bambini ed è l orgoglio sconosciuto di una nazione.
Roberto fu l ultimo ad uscire dal fango di Sarno
Nelle sue immagini desolate i fantasmi abitano le case inondate dall oblio.

“non mi riconosci Angelo? Ero all ‘avanzato. Era l’anno di Claudio e di Simone. E di Valentina, quella riccia…”

Eloisa è incinta, Gioia ha partorito l anno scorso; Ilaria da tempo e già pensa al divorzio.
Dario mi parla e tra le pieghe d espressione ed i riccioli bianchi che si affacciano nella folta capigliatura nera cerco di ricordare il ragazzo che fù. Quindici anni fa. Cerco di immaginare il percorso che ha seguito, le strade che ha battuto, le fotografie che ha fatto e soprattutto quelle che non gli hanno fatto fare.
“non ti ricordi di me?”

Lo zingaro alto ed ubriaco da uno schiaffone sul culo della modella. Lo dà forte.
I miei “guerrieri della notte” raccolgono velocemente le macchine fotografiche e si disperdono in ordine sparso. Provo a far da muro, da diga inappropriata.
Mi piazzo davanti al tipo ed aspetto che escano dal tunnel.
Perfetto paradigma di quello che io e gli altri insegnanti facciamo.
Li guardo uscire alla luce brillante di Giugno
Una luce accesa, limpida,perfetta per fotografare. Li vedo allontanarsi e cercare un angolo, una siepe, un portone un luogo della visione.
Li vedo andare, ancora una volta.

Se pure arriva qualche schiaffo non farà male…

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